«Io ci sono… per vincere la neurofibromatosi» è un’Associazione Onlus senza fini di lucro nata a Bologna il 19 novembre 2003. Le attività di “Io ci sono” hanno ricevuto il primo impulso da Erminia Vacca (Emy per gli amici), madre di una bimba affetta da questa patologia e attuale presidente dell’associazione. La sua esperienza, non sempre positiva, attraverso i vincoli della burocrazia e i ritardi della ricerca scientifica, hanno segnato gli obiettivi di “Io ci sono”:
• Fare opera di sensibilizzazione per rimuovere le barriere psico-affettive, l’esclusione e la solitudine che circondano le famiglie colpite da questa malattia invalidante – 20.000 in Italia e più di 1.500.000 in tutto il mondo. • Sensibilizzare, promuovere e difendere il diritto alla salute
• Affermare il principio universale della solidarietà e lottare contro ogni forma di esclusione
• Promuovere e sostenere la ricerca sulle neurofibromatosi, in particolare quella di tipo 2 (Nf2);
• Diffondere la conoscenza della patologia sia a livello nazionale che internazionale e creare un “ponte di ricerca” tra l’Italia e centri specifici all’estero
• Creare un centro polivalente che accolga i bambini e dia sostegno alle loro famiglie.
Neurofibromatosi
Con il termine di neurofibromatosi si intendono almeno sette diverse malattie genetiche accomunate dalla presenza di tumori benigni che si sviluppano a livello dei nervi. Ognuna delle patologie ha però particolari peculiarità diagnostiche, importanti ai fini di una specifica sorveglianza periodica e differenziata.
La NF1
La forma più frequente è la NF1, che interessa oltre il 90% dei casi e colpisce un nato ogni 3.000: si calcolano oltre un milione e mezzo di malati nel mondo, di cui almeno 20.000 in Italia. Nel 50% dei casi, la malattia viene ereditata da un genitore affetto che la trasmette alla metà dei suoi figli (casi familiari); altrimenti compare spontaneamente in figli di genitori sani (casi sporadici).
La NF1 è facilmente riconoscibile sin dai primi anni di vita per la presenza sulla pelle di almeno 6 macchie color caffè-latte. Con il passare del tempo compaiono i neurofibromi, nella forma di noduli localizzati in varie parti del corpo.
A parte questi problemi prevalentemente estetici e a lenta evoluzione (talora, però, importanti a livello psicologico), la NF1 ha un’evoluzione per molti altri aspetti imprevedibile. Nel 20% dei casi si associano infatti alcune gravi manifestazioni (tumori cerebrali ed extracerebrali – in particolare del nervo ottico, del surrene, delle ossa – scoliosi, convulsioni, ritardo mentale, ipertensione, bassa statura, pubertà anticipata ecc.), mentre il 30-40% dei soggetti presenta dei disturbi di apprendimento (scarsa memoria o concentrazione, difficoltà di lettura, di scrittura o di linguaggio) che necessitano di un supporto adeguato sin dalla prima infanzia.
L’imprevedibile decorso della malattia e la mancanza di una cura risolutiva impongono di effettuare periodici controlli medici multispecialistici presso sedi qualificate, grazie ai quali poter eventualmente intervenire con cure sintomatiche, tanto più efficaci se precoci.
La NF1
Diverso il caso della NF2, molto meno frequente (1/40.000 nati): la malattia ha le stesse caratteristiche di ereditarietà della precedente ma è, di regola, più grave, in particolare per la costante presenza di tumori che colpiscono il nervo acustico (neurinomi), di uno o di entrambi i lati, o un’altra parte del cervello o del midollo spinale.
A seconda della localizzazione possono essere presenti sordità o altri seri disturbi neurologici che iniziano a manifestarsi verso i 20 anni di vita o anche più tardivamente. Numerosi pazienti presentano inoltre una sorta di cataratta (opacità sottocapsulare posteriore giovanile) causa di grave danno della vista, e un numero variabile di macchie caffè-latte (di regola poche) e di neurofibromi.
La cura dei suddetti tumori è quasi sempre chirurgica, talvolta radiante, oppure si avvale di entrambe le tecniche, ma i risultati sinora ottenuti sono stati deludenti.
Recente è la scoperta del gene sia per la NF1 (1990) che per la NF2 (1993), il che consente la diagnosi prenatale dei casi familiari e, soprattutto, offre la speranza di poter cogliere il traguardo di una cura risolutrice di queste malattie.
Oggi la malattia fa parte dell’elenco delle malattie registrate dal Centro Nazionale per le malattie rare e da alcuni anni ha ottenuto l’esenzione dal ticket.
Sede Legale:
Via G.C. Pupilli 1 2 c/o Istituto Ortopedico Rizzoli
Struttura complessa di ortopedia e traumatologia pediatrica
40136 Bologna
Tel. e Fax + 39 051 473441 | +39 339.4986690
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